Be', questo viaggio non poteva mancare, il primo vero viaggio del gruppo. Come alcuni sanno, il nucleo storico del nostro gruppetto di amici nasce alle medie. 5 compagni di classe + 1 Carlo. Il nostro gruppetto era formato da 3 coppie: Uncio e Suillo (gia' compagni alle elementari), io e Carlo (abitanti al mitico 109), Matteo e Crovetto (gia' compagni di elemntari). Il gruppetto come dicevo nasce alle medie, prima come gruppo misto, che coinvolgeva mezza classe, poi per motivi musicali (l'arrivo di Renato Zero creo' una frattura profonda con alcune girls) e sportivi (dalla seconda media in poi giocavamo a pallone davanti a scuola tutti i pomeriggi) i maschietti si staccarono. Il vero primo viaggio fu a Scauri (LT) in V Ginnasio. Poi, ci fu Ansedonia, in primo Liceo. Ma quello in Grecia era Il Viaggio. Prima tappa, in treno, Roma - Brindisi. E fin qui, nessuno problema.
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In attesa del traghetto alla Dogana di Brindisi |
Sul traghetto per Igoumenitza, primo incontro: delle simpatiche ragazze inglesi, cui eravamo pure simpatici, ma che andavano ad Olimpia. E noi, da bravi soggettoni quali eravamo, siccome avevamo un piano deciso, con tappe pre-stabilite (Pathmos/Ios/Mikonos), invece di seguire le fanciulle seguimmo il piano.
Sul treno Igoumenitza-Pireo, altro incontro mitico: le olandesi. Belle, molto belle, cosi' tanto belle che non ci cagavano di pezza. Ci utilizzarono pero' come deterrente/cani da difesa per sopravivvere alla nottte un volta arrivati al Pireo. La mattina dopo, bye bye, arrivederci e grazie.
Al Pireo, quarta tappa, in traghetto. E dopo 3 giorni e 3 notti di viaggio, arriviamo a destinazione: Patmos! Una ridente isola del Dodecaneso, attaccata alla Turchia, che ci era stata consigliata dal caro Lupente.
Arriviamo la sera, stracchi: il paesino pare carino, si sente musica mitteleuropea uscire dalle taverne al porticciolo. Ci incamminiamo, e raggiungiamo a piedi il campeggio, a Meloi Beach.
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Eugenio al campeggio di Patmos, mentre luma le vicine. |
Spettacolare la spiaggia del campeggio, piena di gioventu scapigliata, tardo-punk, new romantic, nudisti, figli delle stelle.
Insomma, Patmos, ce la siam girata tutta. Con calma
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Andrea e Isullo a Psiliammos |
La spiaggia di Psiliammos, bellissima, dove Carlo si produsse in una delle attivita' da lui preferite, il nudismo.
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Eugenio e Alex accaldativerso Kora |
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Parte selvatica di Patmos (forse) |
Insomma, Patmos, la prima isola, molti balli, molte insalate greche, molte birrozze. E donne, vi chiederete voi? Be', donne se ne so viste parecchie, come direbbe quel tale, ma l'isola e' troppo tranquilla, manca un centro di aggregazione. Si, i Discopub, bella la musica, ma sempre le stesse donne inarrivabili, tipo la biondina, si, quella che sembrava la replicante di Blade Runner. Insomma, quanto saremo stati, una settimana? Dieci giorni? Due settimane? Bene, era ora di partire, era ora di andare a vivere: Ios, arriviamo!!
Ios e' un altro mondo, le Cicladi, le discoteche, il casino vero. Anni dopo sarebbe diventato anche troppo, ma nel 1983 era il casino giusto al posto giusto.
Attivita' principale resta il mare.
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Suillo e Carlo a Ios |
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Illo |
Ios verra' ricordate piu' per le imprese dadaiste che per quelle romantiche. Diventammo amici dei Centocelle City Rockers. Ricordo un motoscafino affondato. Un gatto vomitino sul saccopelo di Carlo. La birra Amstel. Sedie a mare. Pescherecci alla deriva. Fughe sui monti. Quanto tempo? 10 giorni? Piu' o meno.
Ma era ora di partire, era ora di osare di piu': Mykonos! MYKONOS!!!
Mikonos nel 1983 era un mito. Era l'isola greca per eccellenza. Arrivammo carichi di aspettative, anche se a Ios alla partenza avevavamo appreso una tragica notizia dai giornali italiani, documentata dalla foto qui sotto:
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In partenza da Ios (o da Patmos), apprendiamo della morte di due ragazze che conoscevamo. |
Il viaggio per Mikonos fu divertenete. Io mi aggregai a un gruppetto di buon temponi internazionali, e mi girai tutto il traghetto ballando ballando. Purtroppo avevo un po' esagerato, e cosi' i miei amici mi abbandonarono vomitino sulla spiaggia. Sulla spiaggia di Mykonos, Carlo invento' il tubo di vomito: uno spruzzo semisolido che congiungeva la sua boccuccia vomitina al suolo. Un tubo, di vomito.
Il giorno dopo incontrammo Alessandro Gasman, nostro coetaneo, che pero' all'epoca se la tirava parecchio. E poi, lentamente, ci rendemmo conto che Mykonos non era per noi. Mikonos era all'epoca dominata dala comunita' gay, e noi, non essendo gay, ci sentimmo un po' emarginati. Quindi, restammo poco a Mykonos, ricordo di aver fatto colpo su una ragazza inglese molto freak, e poi i ricordi sfumano. Dormimmo due o tre notti al molo, ma non era molto comodo. Era passato quasi un mese dalla nostra partenza dall'Italia. Era giunto il momento di tornare.
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L'ultimo incontro: a scopetta con le romane |