Monday, 5 May 2014

Il mitico Interrail del 1989

Beh, quell'anno seguii Suillo a Pelekas, con l'impegno da parte sua ad andarcene un po' in giro per il nord Europa dopo lo sballo greco.
Effettivamente la permanenza a Pelekas fu, all'insegna dello sballo, parecchio "spartana", cioè, senza quei fronzoli, tipo un tetto sopra la testa, una tazza del cesso sotto al culo, che rendono le vacanze scontate.
Tornando da Corfù, facciamo, non senza qualche difficoltà (e qui potrebbe aprirsi una diramazione secondaria del BLOG, riferita all'incredibile solerzia del bigliettaio della stazione di Bæri...), l'Interrail alla  stazione di Bari.
"Bæri! Staziò di Bæri centrà: intercit per Rò in partè dal binario 1!".

E via! Breve tappa a Roma per un opportuno cambio di vestiti e si prosegue per Parigi.


In questo viaggio, tutto sarà rapido, le soste, le frequentazioni, le visite... Dopo una notte a Parigi, passata sul pavimento, ospiti di amici del fratello di Lorenzo Romito, ripartiamo per l'Inghilterra.
Insomma ecco le tappe:

Stratford-upon-Avon e Warwick memorabili. Birmingham, just a touch less...
Per esempio, il mitico, non ricordo se tornando da Stratford o andandovici, era piuttosto allegro:
Coeffciente di resistenza aerodinamica: 0,001 amplinapp

 Dopo le visite culturali, quelle, diciamo, mmm, sociali. A Birmingham il nostro cercava il suo passato e le sue speranze, come del resto io a Leeds. Per una volta ebbi più fortuna io.

Ad ogni modo, eccoci qua che montiamo di guardia sui possenti bastioni di York, all'erta per il pericolo vichinghi, o forse, chissà, speranzosi nell'avvistamento di vichinghe... I possenti (se tanto mi da tanto, giudicate voi...) bastioni - la storia lo dice - non hanno impedito ai vichinghi di fare i loro porci comodi. Per quanto riguarda le vichinghe... per quanto riguarda le vichinghe... beh, lasciamo perdere.

E poi, la Scozia! Inverness, Lochness, Urqhart Castle...

Lord Urqhart, in an uncustomary attire, scans the horizon on the watch for intruders
Oserei dire: atmospheric!

Dopo la gloria dei Ness, la strada verso la fine del mondo, rappresentata in questa foto dalla fine delle rotaie. Nelle isole britanniche, più a Nord di così, con il treno, 'nse po'...

E quello non era altro che il nostro trampolino per il grande salto, via mare, verso le Orcadi (nei nostri grandiosi quanto immotivati auspici, anzitempo ribattezate "Porcadi") e le Shetland.
Alle Porcadi incontrammo la simpatica Suzanne, che come porcade non era esattamente il non plus ultra, ma la cui compagnia fu squisita.

Alle Shetland, come tutti quelli meno sprovveduti di noi sapevano, non v'erano che pecore e moscerini voraci. I moscerini attaccavano all'arma bianca qualsivoglia mucosa lo sprovveduto viandante osasse esporre, piega pelle palpebre, cavità orale e quant'altro. Dunque: Tacere bisognava e andare avanti!

E, appunto, avanti andiamo, con ordine...
La ferrovia panoramica di Flåm, i panini con il salmone affumicato a Bergen (il cibo più economico sul mercato in quelle plaghe), la birra a 8000 lire quando qui ne costava 3000... E i bei fioddi! Ah, quanti ricoddi!

Suillesen e Tauresen discettano delle idee di Søren Kierkegaard in preparazione della discesa al Sud



Ed è già ora di cominciare a pensare al ritorno:

Ecco, appunto, le vichinghe si erano tutte date appuntamento a København, onde prepararci una degna accoglienza, ma a quel punto non avevamo più tempo, quindi ci demmo alla chetichella, driblando i comitati di accoglienza GOOD TASTE ("Girls Of Øresund - Danemark - in Trepida Attesa di Suillesen e Tauresen Espatriati", qualora lo ignoraste).

Passata l'ubriacatura scandinava, sempre concionando di storia e filosofia, ci si ritrovò a Berlino, Ovest, naturalmente, insieme a Christiane F.


Oltre a spertusarci e a prostituirci alla stazione Laurent... eh... cioè... Zoo, insieme a Christiane e agli altri, trovammo anche il tempo di visitare il Reichstag. Nel viaggio dalla città anseatica di Lubecca avevamo avuto tutto il tempo di ordire un sagace piano per eliminare il Führer (passato successivamente alla storia con il nome di "Congiura dei Coioni"), ma il commesso all'entrata ci avvisò che eravamo arrivati in ritardo. Abbattuti dalla notizia, delusi per aver perso l'occasione di passare alla storia in una luce più positiva, decidemmo di tornare verso i luoghi patrii, non senza aver fatto tappa a Frankfurt am Main, dove avevamo un appuntamento col vecchio Hagen e, cosa di ben lunga più interessante per noi, con le simpatiche Krimild e Brunhild.

2 comments:

  1. Minchia! 22 tappe!!!! Non ho solo capito come avete fatto ad arrivare a Bergen, avete forse preso u ferribotte? Comunque, fantasticus.

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  2. Carletto, hai fatto un post che è un capolavoro! bellissimo racconto e bellissime foto.
    Mi ricordavo quella bellissima col turbante da Tuareg mentre scruta l'orizzonte sul lago, ma altre sono per me inedite ed emozionanti. Nell'ultima in cui fate quella cosa scema e anche un pò gay con le gambe sul prato del Reichstag, Suillo è uggguale a Joe Cocker! O no?
    Di quel vostro lungo e bellissimo viaggio ricordo che una sera, anzi una notte, ho ricevuto una telefonata (tipo alle 2/3 di notte) che procurò grande allarme a casa mia e dall'altra parte c'era un eccitatissimo Suillo che gridava: "siamo alle Porcadi! E' un posto assurdo! sono in una cabina nel mezzo del nulla! FICHISSIMO!!!" Ammetto che oltre a salutarlo augurandogli una buona notte, ce l'ho mandato.
    Faccio solo un'appunto a questo bellissimo post: Carlo, non puoi finire il racconto lasciando il lettore a metà con l'appuntamento con Krimild e Brunhild. Chi erano? Erano maschi, femmine o X? Com'erano? Come è andata a finire?
    Hai lasciato la suspence per il prossimo post? Allora va bene. Ma non ci far attendere un mese!

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