Tuesday, 23 September 2014

Il Tinello di Casa Lucente


C'e' un luogo centrale nello sviluppo della nostra amicizia con Alessandro e con i suoi fratelli: il tinello di casa Lucente.

Non tutte le case hanno un tinello, che e' un luogo non facile da definire. Sulla Treccani ho trovato questo: "Ambiente prossimo alla cucina e con essa comunicante, o apposito spazio della cucina stessa, adibito alla consumazione dei pasti e utilizzato anche come soggiorno, arredato per lo piĆ¹ in stile rustico o con mobili semplici e funzionali."

Ma il tinello di casa Lucente non era aprossimo alla cucina. Quindi, il tinello non era un tinello. Ma quindi, che era?

Oggetto centrale del tinello era lo stereo. Il mitico stereo del padre di Alessandro ( detto anche il Sor Lucente): piatto Thorens, amplificatore Marantz (o viceversa) casse da paure. Sono stato autorizzato a mettere un disco solo dopo anni di frequentazione assidua. Lo stereo era sacro. E la musica che passava era (quasi tutta) fichissima: i Genesis, Peter Gabriel, Jethro Tull inizialmente, poi U2, REM, Cure, Smiths.

Il tinello prima della nostra invasione. Sullo sfondo, il piatto Thorens. In primo piano, la famiglia Lucente.

C'erano altri oggetti fondamentali nel tinello. Le due poltrone giganti, ambitissime e comodissime. Il quadro con l'iguana che si vede nella foto sopra. Il tavolo con al centro il mitico portaccenere a forma di pneumatico, strabordante sigarette.

 Nel tinello abbiamo passto pomeriggi interi, ad ascoltare musica, a giocare con i primi videogiochi, a chiaccherare. Nel tinello abbiamo pianifcato viaggi, parlato di calcio, di politica, ma anche di libri (lo giuro). Li ho conosciuto i fratelli di Suillo (Andrea e Alfredo) gli amici di Andrea (in particolare Daniele), ho ricominciato a frequentare miei amici "piu' grandi" (Gianluca).

Il tinello non era quindi un tinello. Era un luogo di svago, incontro e confronto. Il tinello era la nostra "piazzetta". Ora non esiste piu', ma non per noi. Non per me. Per me, il tinello esiste ancora.