Forse questa e' la vacanza fondante del nostro gruppetto, a cui poi si sono uniti tanti altri amici carissimi. Con Gianluca, Marco e Nunzio ci vediamo ancora. Gianluca tra l'altro ha assistito Suillo fino alla fine, con Andrea e Carlo. Ma tanti altri sono stati in questo gruppo. Lupente e Laura con cui siamo andati in Marocco. Lorenzo, Aldo e Michele con cui ci siamo visti per anni con un intensita' incredibile (tipo tutte le sere per tre anni, poi un po' meno, poi zero) e con cui abbiamo fatto viaggi memorabili. Daniele. Varallo e Luca, frequentati gli anni di Euritmia. Chiaramente Locci, un fratello. Poi Biancolillo, magico romanista. Sisio e Marco Pelle. E poi Livia e Marilena, con cui ci siamo fatti veramente un pacco di risate. E sicuramente tanti altri.
Ma veniamo al viaggio a Scauri. Eravamo dei bei tipini:
Sportivi anche:
Dediti alla pesca:
Ma la nostra passione principale erano le discussioni, interminabili, su ogni tipo di argomento. Una classica discussione scaurese era stata "e' possibile andare a Ostia in Ciao?". Ma forse la piu' nota, e' quella che ho descritto su Facebook, la famosa discussione del goal cagato di Scirea.
C'erano gli Europei di calcio, e durante Italia-Inghilterra Scirea sbaglio' un gol solo davanti al portiere. Carlo disse che avrebbe segnato pure lui. E il gruppo si spacco' in due fazioni: gli psicologi situazionisti ("si, ma bisogna considerare la pressione del momento, la velocita' della palla, l'umidita' relativa) e i cinici tecnici (Scirea e una pippa / meglio Baresi, era solo, a un metro, etc).
La discussione duro' due giorni.
Si, in quella vacanza a Scauri ci siamo cementati sia facendo mille cose insieme, sia discutendo ferocemente sugli argomenti di portata universale tipo quelli citati da Euge: "quel gol lo segnavo pure io". Quelle discussioni sarebbero diventate un esempio di superamento dello schema classico tesi-antitesi-sintesi verso i più moderni percorsi di dialogo in cui ciascuno urla a tutti gli altri che non ci hanno mai capito una mazza per ore ed ore facendo ricorso ad analogie, iperboli, metafore e a tutto il vasto repertorio di logica, dialettica e retorica. Alla fine, nessuno "vinceva", nessuno otteneva il consenso degli altri, ma tutti si arrendevano per sfinimento fisico e per la consapevolezza di aver intellettualmente esplorato e sviscerato tutti i possibili punti di vista e le relative sfaccettature della questione. Nessuno era soddisfatto, ma tutti erano più sereni perché avevano acquisito qualcosa dagli altri nel contenuto e anche nella forma della discussione e non c'era più niente da dire sul tema. Era una specie di catarsi da sfinimento.
ReplyDeleteL'altro aspetto indimenticabile di quella vacanza erano gli scherzi. Anche in questo, da bravi adolescenti avevamo grosse difficoltà a trovare dei limiti. Negli scherzi no-limits Matteo era certamente un supereroe, ma il Suilletto non era da meno.
Anzi, ricordo che alla fine di un pomeriggio di attività molto intense (pesca, tuffi, tennis, gavettoni, lotta greco romana con Carlo, ecc.) il buon Matteo decise di rilassarsi un pò in soggiorno con una bella tazza di camomilla da sorseggiare sul divano del soggiorno come un piccolo lord. Suillo non si fece scappare l'occasione e dopo aver strizzato l'occhio agli altri, prese un boccaglio da snorkelling e strisciò come un pitone alle spalle del divano dove era seduto l'ignaro Matteo che già pregustava la sua camomilla fumante. Suillo, raggiunse il suo appostamento dietro il divano come un navy-seal, si mise in bocca il boccaglio, con una mano pose l'altra estremità a pochi centimetri dall'orecchio di Matteo e ci tirò dentro un urlo inumano. Matteo saltò per aria praticamente come una mina anti uomo: la tazza di camomilla, (questo particolare lo ricordo bene) si ruppe non cadendo a terra, bensì frantumandosi sul soffitto!!! Questo diede a tutta la scena un carattere particolarmente pirotecnico di grande soddisfazione. Matteo ci mise diversi giorni a riprendersi dallo shock, ma trovò il modo di scaricare la sua adrenalina in altre mille imprese che lo hanno poi reso famoso. Suillo rideva talmente forte che ebbe i suoi problemi a scappare da Matteo che ovviamente lo inseguiva tarantolato. Bellissimo.
:-) Bravo Uncio. Altro scherzo memorabile fu il gavettone che mi fece Suillo, che gli scappo' la pentola e io vidi sto missile a duecento all'ora sfiorarmi la capoccia.
ReplyDeleteOra mi mancano due post fondamentali. Grecia 1983 e Ansedonia 1981. Ho le foto a Roma. Appena posso, zac, pubblico.. E sono bei racconti anche li'.
ReplyDelete(non capisco perche' l'orario dei miei post e' completamente fucilato)
ReplyDelete(qui sono le 12,57)
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